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Caccia all’Ultimo Sopravvissuto alla Backyard Ultra

Una corsa davvero unica e straordinaria, che mette alla prova non solo la resistenza fisica, ma anche la forza mentale? La “Backyard Ultra”.

La Backyard Ultra è un’ultramaratona come nessun’altra. Si tratta di una gara in cui i concorrenti devono correre consecutivamente una distanza di 6,706 chilometri in meno di un’ora, il che equivale a un ritmo di 100 miglia in 24 ore. La particolarità di questa corsa sta nel fatto che non c’è una lunghezza o un tempo di gara predeterminati. La gara continua finché c’è almeno un corridore in grado di completare il giro entro un’ora. Gli altri partecipanti ricevono la sigla “DNF” (Did Not Finish) – Non ha finito. La gara si conclude quando rimane un solo corridore a completare un giro, ed è lui il vincitore, l’unico a terminare.

Questo format di gara è stato ideato da Gary “Lazarus Lake” Cantrell, uno degli organizzatori delle famose Barkley Marathons. Il suo primo backyard ultra si chiama “Big Dog’s Backyard Ultra” ed è ancora oggi uno degli eventi più prestigiosi. Questa gara si tiene sulla proprietà di Cantrell a Bell Buckle, Tennessee, e porta il nome del suo cane.

Una delle caratteristiche più interessanti della Backyard Ultra è la sua imprevedibilità. Ogni corridore deve sopportare la privazione del sonno, l’esaurimento fisico e le mutevoli condizioni meteorologiche. Questo lo rende una vera prova di resistenza e forza mentale.

Mentre nelle ultramaratone tradizionali è necessaria una buona preparazione fisica, nel Backyard Ultra anche le persone meno allenate possono partecipare. La sfida qui è più mentale che fisica. Nessun partecipante sa quando finirà la gara, e la posizione di ognuno dipende dalla resistenza mentale e dalla volontà di non mollare.

Ogni corridore deve cercare di mantenere una velocità costante durante le ore di corsa, cercando di recuperare il più possibile nei brevi periodi di riposo. I corridori di successo cercano di trascorrere 14-18 minuti di riposo, il che significa che devono correre i 6,706 chilometri in soli 42-46 minuti.

Secondo Lazarus Lake, il creatore di questa gara, la maggior parte dei corridori non abbandona a causa del tempo limite per ogni giro, ma a causa della diminuzione della forza mentale. La parte più difficile della corsa, dice Lake, è tra la sedia e il punto di partenza. Quando un corridore mostra segni di fatica, spesso questo motiva gli altri a continuare, pensando che prima o poi si arrenderà.

Partecipare a un Backyard Ultra è un’esperienza indimenticabile che mette alla prova la tua forza interiore e la tua determinazione. La sensazione di vedere gli altri corridori cadere lungo il percorso mentre continui a correre è un’esperienza unica. È una dimostrazione straordinaria di cosa si può raggiungere quando si superano i limiti fisici e mentali.

Se stai cercando una sfida diversa dalle solite maratone o ultramaratone, la Backyard Ultra potrebbe essere proprio quello che fa per te. Preparati a correre, a sopportare la privazione del sonno, a lottare contro la fatica e a mettere alla prova la tua determinazione. Non importa se vinci o perdi, l’importante è partecipare e superare i tuoi limiti.

Spero che questa mia esperienza ti abbia ispirato e magari ti abbia fatto considerare la possibilità di partecipare a un Backyard Ultra. Ricorda, la corsa è molto più di una semplice attività fisica; è una sfida contro te stesso e una celebrazione della tua forza interiore.

Attualmente il record è di 102 giri (684 km) fatto registrare in Australia da Phil Gore durante l’edizione 2023 della Australian Backyard Masters.

In Italia dall’anno scorso la competizione ha avuto un buon successo sotto il nome “L’ultimo sopravvissuto”, mette in palio 1500€ di premio finale e la possibilità di partecipare, per l’Italia, a “Big Dog’s Backyard Ultra”.

Alla prossima avventura di corsa!