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UTMB 2025: recappone podcast

Benvenuti, appassionati di trail running, al recappone podcast. Oggi ci soffermiamo sulla UTMB 2025, evento di punta dell’anno, che non ha mancato di emozionarci con le sue sfide estreme e i suoi colpi di scena.

La UTMB 2025 rappresenta la gara principale delle finali dell’UTMB Mont-Blanc. Il percorso originale prevedeva 174 chilometri con 9.900 metri di dislivello positivo. La partenza è stata data da Chamonix, Francia, tempo massimo per completare l’impresa: 46 ore e 45 minuti. Il tracciato attraversa tre nazioni: Francia, Svizzera e Italia, compiendo un giro completo intorno al Monte Bianco.

Quest’anno, a causa di condizioni meteorologiche avverse, la sezione de Le Piramidi è stata rimossa dal percorso. Questa modifica ha comportato un accorciamento stimato di 30-45 minuti per gli atleti élite. Inoltre, il percorso ha subito un’ulteriore variazione in una sezione iniziale, spostandosi sul lato sinistro della valle dopo un ponte, in un punto dove si è osservato un rischio di imbottigliamento.

Le condizioni meteorologiche sono state particolarmente impegnative: la notte precedente la gara ha visto temporali, forti piogge, grandinate e acquazzoni. Le temperature erano basse, intorno ai 4-5°C, con forti raffiche di vento in quota. La pioggia ha continuato a cadere anche all’inizio della gara a Chamonix, rendendo il terreno scivoloso e insidioso. Tuttavia, in alcune fasi della giornata, si sono potuti godere scorci con cieli sereni nelle quote più alte.

Lungo il percorso erano previsti 15 punti di ristoro ufficiali. I controlli del materiale obbligatorio sono stati eseguiti a campione in diversi punti del percorso, inclusa la linea di partenza, per garantire la sicurezza degli atleti. Era previsto un “kit freddo” obbligatorio.

Nonostante alcune defezioni dovute ai Campionati Mondiali, il campo partenti, in particolare quello femminile, ha mantenuto un livello di eccellenza. La gara femminile è stata “stellare”, caratterizzata da una competizione serrata tra le atlete di punta. L’evento ha visto la partecipazione di 10.000 corridori provenienti da 121 nazioni.

La vicinanza con i Campionati Mondiali (in programma dal 26 al 28 settembre) ha indotto molti atleti di alto livello a optare per distanze più brevi (OCC o CCC) al fine di garantire tempi di recupero adeguati. La Federazione Francese aveva inizialmente imposto un divieto di partecipazione ai propri atleti all’UTMB, ma l’importanza dell’evento ha spinto molti a opporsi a tale decisione.

Atleti come Tom Evans e Ruth Croft hanno adottato analisi dei dati e strategie di gestione del ritmo meticolose, collaborando con scienziati dei dati per ottimizzare le proprie prestazioni sia in allenamento che in gara, ricevendo informazioni in tempo reale. La gestione dell’alimentazione e dell’idratazione si è rivelata cruciale, considerando le estreme variazioni climatiche. L’utilizzo dei bastoncini è stato strategico, in particolare nelle salite e nelle discese tecniche.

Ritiri e Difficoltà Significative:

  • Johnathan Albon (Regno Unito, Team The North Face): uno dei favoriti, è stato costretto al ritiro a Champex Lac (come lo capisco) a causa di un problema al ginocchio.
  • Matteo Anselmi (Italia, Team Scarpa): si è ritirato al 50° km a causa di ipotermia, con una temperatura corporea di 32°C, a dimostrazione dei pericoli rappresentati da freddo, vento e pioggia.
  • Stephanie How: già vincitrice della Western States, ha dovuto ritirarsi a Lac Combal a causa di un malessere pre-gara, nonostante fosse attesa come una delle protagoniste.

Nonostante le condizioni avverse, la corsa ha evidenziato la resilienza degli atleti, con un tasso di abbandono sorprendentemente basso (meno di 400 su circa 2.500 partenti).
La folla a Chamonix è stata “immensa”, con migliaia di spettatori che hanno sostenuto gli atleti lungo il percorso e al traguardo, creando un’atmosfera incredibile e un “frastuono assordante”.

Categoria Maschile:

  1. Tom Evans (Regno Unito, Team ASICS): dopo due DNS (Did Not Start) e ritiri nelle edizioni precedenti, Tom ha conquistato una storica vittoria, dominando gran parte della gara con una performance “incredibile”. Ha dimostrato una preparazione meticolosa e una gestione impeccabile. La sua vittoria è stata celebrata con il suo “saluto militare” e un toccante ricongiungimento con la figlia al traguardo. Ha completato il percorso in 19 ore e 18 minuti, beneficiando del percorso leggermente accorciato.
  2. Ben Dhiman (USA, Team ASICS): ha concluso in seconda posizione, contribuendo a una storica doppietta (1-2) per il Team ASICS. La sua prestazione è stata eccezionale, soprattutto considerando i suoi precedenti due ritiri alla UTMB. Ben aveva già vinto la Lavaredo Ultra Trail quest’anno.
  3. Josh Wade (Regno Unito, Team The North Face): ha conquistato il terzo posto con una rimonta significativa nella seconda metà della gara, superando diversi avversari. La sua resilienza e la capacità di intensificare lo sforzo nel finale sono state determinanti per il podio.

Categoria Femminile:

  1. Ruth Croft (Nuova Zelanda, Team Adidas Terrex): ha trionfato, diventando la prima neozelandese a vincere la UTMB, un momento storico per il suo paese. La sua strategia di gara, basata su dati e un secondo tempo aggressivo, ha avuto i suoi frutti, permettendole di mantenere e ampliare il vantaggio.
  2. Camille Bruyas (Francia, Team Salomon): ha ottenuto una notevole seconda posizione, dimostrando grande resistenza e superando problemi fisici che l’avevano afflitta in passato. La sua costanza è stata premiata.
  3. Katharina Hartmuth (Germania, Team Hoka): Nonostante abbia mostrato segni di affaticamento è riuscita a salire sul terzo gradino del podio, dimostrando la sua proverbiale tenacia.

Un’edizione della UTMB che ha confermato la sua leggenda, tra condizioni estreme, strategie audaci e storie di incredibile perseveranza. I trionfi di Tom Evans e Ruth Croft, insieme alle sfide affrontate da tutti gli atleti, ci ricordano perché questa gara è il sogno di ogni trail runner. Ci risentiamo presto per altre avventure!

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