Negli ultimi anni, il concetto di “cadenza” – ovvero il numero di passi che fai al minuto durante la corsa – è diventato un argomento centrale nelle conversazioni tra runner. Si sente spesso parlare di un valore “ideale” intorno ai 180 passi al minuto, promosso da allenatori e atleti di alto livello. Ma questa cifra è davvero una regola da seguire per tutti? In questo articolo, esploreremo il significato della cadenza, come può influenzare la tua corsa e quando è utile (o meno) preoccuparsene.
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La Cadenza: Più di un Numero Magico
La cadenza è un elemento che può influenzare sia l’efficienza della tua corsa che il rischio di infortuni. Studi hanno dimostrato che un ritmo più elevato può contribuire a ridurre l’impatto sulle articolazioni, diminuendo la probabilità di sviluppare problemi comuni come la sindrome dello stress tibiale mediale (le “shin splints”) o la ginocchio del corridore. Tuttavia, è fondamentale capire che non esiste una formula valida per tutti. La tua cadenza ottimale è un valore personale, influenzato da fattori come la tua altezza, la lunghezza delle tue gambe, la tua esperienza di corsa e persino la tua biomeccanica individuale. Concentrarsi esclusivamente su un numero fisso può portare a frustrazione e, paradossalmente, aumentare il rischio di infortuni se forzi un ritmo innaturale.
Come Valutare e Modificare il Tuo Ritmo
Se sei preoccupato per la tua cadenza o sospetti che possa essere un fattore limitante, il primo passo è determinarne il valore attuale. Molti smartwatch e cardiofrequenzimetri offrono la misurazione della cadenza come funzionalità integrata. Se preferisci un approccio più semplice, puoi contare i tuoi passi per un periodo di 30 secondi durante una corsa e poi raddoppiare il risultato. Se il tuo valore è significativamente inferiore a 170-180 e noti frequenti infortuni o una sensazione di affaticamento eccessiva, potrebbe essere utile sperimentare con un ritmo più elevato.
L’aumento della cadenza non deve essere un processo brusco. Inizia con incrementi modesti, intorno al 5-10% del tuo ritmo attuale, e distribuisci questi cambiamenti nell’arco di diverse settimane al fine di farli diventare un abitudine. Concentrati su passi più brevi e veloci, mantenendo una buona postura e un’andatura fluida. Un altro strumento utile può essere la musica: crea una playlist con brani che ti spingano a correre a un ritmo leggermente più veloce, aiutandoti a interiorizzare il nuovo passo in modo più naturale.
Quando Ignorare il Ritmo: Ascolta il Tuo Corpo
Nonostante l’importanza della cadenza, è cruciale ricordare che non è l’unico fattore determinante per una corsa di successo. Se ti senti bene, corri senza dolore e raggiungi i tuoi obiettivi di allenamento, non c’è motivo di ossessionarti con il numero di passi al minuto. Forzare un ritmo più elevato quando non è in armonia con la tua biomeccanica naturale può portare a disagio, rigidità e, in ultima analisi, infortuni.
Le ultime ricerche in merito suggeriscono che l’efficienza nella corsa varia enormemente da persona a persona. Ciò che funziona per un atleta potrebbe non essere adatto a te. L’approccio migliore è sempre quello di ascoltare attentamente il tuo corpo, osservando come reagisce ai cambiamenti e apportando modifiche solo quando strettamente necessario.
Oltre il Numero: L’Importanza della Consapevolezza
La cadenza è uno strumento, non una regola. Comprendere il suo significato e come si applica al tuo stile di corsa ti permette di prendere decisioni informate che possono migliorare le tue prestazioni e ridurre il rischio di infortuni. Non si tratta di inseguire un numero arbitrario, ma di sviluppare una maggiore consapevolezza del tuo corpo e del modo in cui si muove durante la corsa. Concentrati sulla fluidità, sulla postura e sull’efficienza, e lascia che il numero di passi al minuto sia una conseguenza naturale di un movimento corretto e consapevole.