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Abbots Way Ultra: Un sentiero che cambia, ma non perde il suo passo

Te lo dico subito: non sono uno che si entusiasma facilmente per i cambiamenti. Quando trovo una gara che mi piace, che mi mette alla prova nel modo giusto, tendo ad affezionarmi. L’Abbots Way era una di quelle. Eppure oggi, guardando al nuovo assetto dell’edizione 2025, mi rendo conto che a volte cambiare non è solo utile. È necessario.

Non è più solo la classica traversata da Bobbio a Pontremoli (e viceversa), ma Bobbio – Borgotaro un evento che si è ripensato da cima a fondo. Rimane una 100 km, certo. Ma accanto a lei troviamo nuovi percorsi ad anello — 10, 25 e 42 km — che ruotano attorno a Borgo Val di Taro. Una scelta organizzativa chiara: rendere la manifestazione più sostenibile, più inclusiva, ma senza rinunciare a quell’identità forte che da sempre caratterizza questa gara.

Una distanza più corta, ma nessuna scorciatoia

Lo scorso anno ho affrontato la 123 km. Un’esperienza dura, a tratti brutale, ma che ancora oggi sento sulle gambe e nel cuore. Quest’anno, per motivi legati al mio calendario con il campionato di ultramaratone, dovrò “accontentarmi” della 25 km. Ma la verità è che non mi sento affatto ridimensionato.

Ogni distanza ha la sua dignità. E se è vero che le 100 ti insegnano a stare dentro la fatica per ore e ore, le 25 ti impongono lucidità, ritmo, e gestione fin dal primo metro. Soprattutto se il dislivello non manca, come in questo caso. Non sarà una passeggiata, né tantomeno un ripiego. Sarà solo un’altra forma di sfida.

L’Abbots Way e il puzzle delle grandi ultra italiane

C’è poi un’altra novità interessante che riguarda non solo l’Abbots Way, ma l’intero panorama dell’ultra running italiano. Si chiama “Le Terribili Tre”, ed è un trittico che, se ami le ultra vere, dovresti segnarti da subito:

Gran Raid Prealpi Trevigiane (80 km a maggio)

Awtrail 100K Ultra (a metà giugno)

100 Miglia del Monviso (a luglio)

Tre gare, tre ambienti diversi, tre livelli crescenti di difficoltà. Un percorso progressivo che ti permette di misurarti in modo strutturato, accumulando esperienza e chilometri con una logica chiara. Se la 25 km di Borgo Val di Taro sarà per me un momento “di passaggio”, non escludo che il prossimo anno possa tornare a puntare al trittico completo. L’idea mi intriga. E parecchio.

Non solo corsa: la diretta, la community, l’esperienza

Una delle cose che più apprezzo della nuova edizione è la condivisione in tempo reale. L’uso di tracker GPS, dirette social, speaker lungo il percorso: tutto questo permette di rendere la gara un evento non solo per chi corre, ma anche per chi segue. Familiari, amici, curiosi, tutti possono sapere dove ti trovi, che ritmo hai, se stai resistendo o se sei in crisi.

Durante la mia gara, ricordo che in certi tratti il pensiero che “da casa mi stavano seguendo” mi ha aiutato a non mollare. È una forma di motivazione silenziosa, ma potente. Anche per le gare corte, pare sia previsto un sistema simile. E per una distanza rapida come la 25 km, dove tutto può succedere in poche ore, credo che aggiungerà ancora più energia.

Un pezzo d’Italia che merita di essere percorso

Infine, c’è una ragione che va oltre la gara, oltre il cronometro, oltre i punti ITRA o le qualifiche per l’UTMB: il territorio. L’Appennino emiliano non ha bisogno di effetti speciali. È autentico. I boschi, i crinali, le vecchie mulattiere, i paesi che sembrano usciti da un’altra epoca… sono loro i veri protagonisti di questa corsa.

Correre qui non è solo un modo per mettersi alla prova, ma anche un’occasione per attraversare una parte d’Italia che merita attenzione. Che ti regala silenzi, fatica, e — quando va bene — anche un’alba che non dimentichi più.

A volte cambiare è la vera continuità

L’Abbots Way non è più la gara di una volta. Ma se devo essere onesto, forse non lo siamo nemmeno noi runner. Cresciamo, cambiamo, cerchiamo nuove formule per restare fedeli alla nostra passione. Il nuovo formato non cancella nulla: rilancia. E se quest’anno sarò al via della 25 km con lo stesso rispetto con cui lo scorso anno ho affrontato la 120, è perché so che ogni chilometro, qui, ha il suo peso.

Se ci sarai anche tu, ci vediamo a Borgo Val di Taro. Magari non correremo fianco a fianco, ma saremo parte dello stesso sentiero. E, alla fine, è quello che conta.

Abbots Way dal 13 al 14 giugno 2025: ISCRIZIONI