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24 Ore di Corsa, la Challenge: riuscirò a correre tutto il tempo?

Ti sei mai chiesto cosa significhi correre per un’intera giornata senza fermarsi? Sabato 20 settembre 2025 alle 10 prenderò parte alla Lupatotissima di Verona, una competizione che mette alla prova non solo le tue gambe, ma la tua mente e la tua determinazione per 24 ore consecutive. Non è la prima volta che affronto questa sfida estrema: nel 2022, durante i campionati europei nella categoria open, sono riuscito a piazzarmi settimo assoluto con circa 186 chilometri percorsi.

Mentre preparo la borsa, rifletto su quello che mi aspetta. Le gare di 24 ore rappresentano una disciplina particolare nel panorama del running, dove il tempo si dilata e ogni chilometro diventa una piccola vittoria personale. Ti voglio raccontare cosa significa davvero partecipare a una competizione così particolare e come si affronta mentalmente e fisicamente una simile prova.

Il Campo di Battaglia: Il Circuito di 24 Ore

Immagina di dover ripetere lo stesso percorso per un’intera giornata. A Verona, il tracciato si snoda intorno al palazzetto dell’atletica con un passaggio anche sulla pista, creando un anello di circa 1,5 chilometri che dovrai memorizzare perfettamente (e non ti sarà difficile dopo tutte quelle ripetizioni). Non è completamente pianeggiante, e questo aggiunge una variabile interessante alla strategia di gara (ha anche una bella curva a gomito).

Il bello di queste competizioni è l’organizzazione pensata per il lungo termine. Subito dopo il traguardo trovi la zona life (di normalizzazione direbbero quelli bravi): gazebo, tavoli e sedie dove ogni atleta ha il suo spazio personale (un po’ risicato solitamente). Qui puoi sistemare tutto il necessario per le 24 ore: cambi di vestiti, alimentazione, liquidi e qualsiasi altra cosa ti possa servire durante la lunga maratona contro il tempo.

Per classificarsi ufficialmente basta completare la distanza di una maratona nelle 24 ore disponibili – tecnicamente fattibile per chiunque abbia una preparazione di base. Ma il vero obiettivo, naturalmente, è spingere i propri limiti molto oltre i canonici 42,195 chilometri.

La Strategia dell’Ultra Resistenza

Da anni inseguo il sogno dei 200 chilometri in 24 ore, una distanza che rappresenta una sorta di Everest per chi pratica questa disciplina. Ma in gare così lunghe le variabili sono infinite e imprevedibili. Quest’anno sto partecipando al campionato italiano IUTA e sono già riuscito a conquistare il terzo posto di categoria ai campionali italiani FIDAL, segno che l’esperienza accumulata sta dando i suoi frutti.

La preparazione fisica è solo una parte dell’equazione. Durante le 24 ore dovrai gestire alimentazione, idratazione, cambio abbigliamento e soprattutto la componente psicologica. Il mio approccio prevede una scansione temporale precisa: bere ogni 20 minuti, mangiare frequentemente piccole porzioni, integrare con gel energetici ogni due ore circa, mai esagerare con le quantità.

Gli organizzatori mettono a disposizione pasti caldi e ristori vari ad ogni giro, ma quando non hai una crew che ti segue, come nel mio caso, devi essere autonomo e prevedere tutto in anticipo. O ce l’hai in borsa, o fai senza.

La Battaglia Mentale: Quando il Corpo Vuole Mollare

Cosa passa per la testa durante tutte queste ore di corsa? È una domanda che mi fate spesso e la risposta non è semplice. La mente diventa il tuo principale alleato o il tuo peggior nemico. Dopo anni di esperienza ho imparato a “svagare” mentalmente, a dividere la gara in blocchi temporali gestibili.

Nelle ore notturne più fredde, specialmente durante gare come quella di Torino, mi è capitato di concedermi anche un paio d’ore di riposo su una brandina. Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, il chilometraggio finale non ne risente: in quell’occasione completai comunque 160 chilometri.

Il segreto sta nel non combattere contro stanchezza e sonno quando arrivano – e arriveranno inevitabilmente – ma nell’accettarli come parte integrante dell’esperienza. È una lezione di umiltà che solo le gare di ultra durata sanno insegnare.

Oltre i Limiti: Una Disciplina per Pochi

Le gare di 24 ore rappresentano una nicchia nel mondo del running, ma stanno guadagnando sempre più appassionati. Non si tratta solo di una prova fisica estrema, ma di un viaggio interiore che ti porta a confrontarti con aspetti di te stesso che normalmente rimangono nascosti.

Ogni giro del circuito diventa una meditazione in movimento, ogni chilometro un piccolo traguardo verso l’obiettivo finale. Gli altri partecipanti diventano compagni di un’avventura condivisa, anche se ognuno corre la propria gara personale e alla fine la posizione in classifica varia anche solo per pochi metri!

Se ti incuriosisce questo mondo “un po’ matto” del running estremo, seguimi sui social durante la gara. Su Instagram mi trovi come UnoDi300, così come su Telegram. Qualcuno aggiornerà sulla mia situazione durante le 24 ore.

Questa esperienza mi insegna sempre qualcosa di nuovo su resistenza, determinazione e capacità di adattamento. Sabato mattina, quando suonerà la partenza, inizierà un nuovo capitolo di questa sfida personale contro il tempo e i miei limiti. Ti racconterò come andrà e continuerò a condividere con te i segreti di questa disciplina affascinante e impegnativa, come ad esempio, come si cocnlude la gara, cosa non scontata 🙂