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CCC 2025 by UTMB: recappone podcast

Benvenuti oggi andiamo a ripercorrere l’epica CCC (Courmayeur-Champex-Chamonix) 2025, una delle finali dell’UTMB Mont-Blanc che quest’anno ci ha regalato una giornata indimenticabile, ricca di colpi di scena e prestazioni strabilianti.

La CCC è classificata come una finale da 100 km del circuito UTMB. Il percorso ufficiale prevedeva 101 km con un dislivello positivo di 6.050 metri. A differenza della OCC del giorno precedente, la CCC si è svolta sul suo percorso originale (“Piano A”), senza modifiche dovute al meteo. La partenza è avvenuta da Courmayeur, Italia, e l’arrivo a Chamonix, Francia, con un itinerario che attraversa tre nazioni: Francia, Svizzera e Italia, compiendo un mezzo anello intorno al Monte Bianco. Il tempo massimo per completare la gara era di 26 ore e 30 minuti. Lungo il tracciato, erano presenti sette punti di ristoro ufficiali e diverse stazioni assistite.

Il percorso includeva salite impegnative come il Tete de la Tronche (2.541 m), la prima vera asperità, e il Grand Col Ferret (2.519 m). Altri punti chiave erano la discesa verso Arnouvaz, il punto più basso di Champex-Lac, la salita di Les Tseppes (descritta come “quasi da vertical” con 700 metri di dislivello in soli 3,6 km), e il Col des Montets, prima della discesa finale verso Chamonix.

Le condizioni meteorologiche sono state una sorpresa: inizialmente erano previste pessime, ma la mattinata della gara ha goduto di un tempo fantastico con sole splendente, offrendo scenari mozzafiato. Tuttavia, nel corso del pomeriggio, si è verificato un improvviso annuvolamento con raffiche di vento e un drastico calo delle temperature, con pioggia che ha iniziato a cadere nella parte finale della corsa.

In Sintesi

Livello di Competitività Eccezionale: la CCC 2025 è stata definita come la “migliore di sempre” in termini di cast di atleti, con un livello femminile stellare. Il numero di atleti élite e nazioni partecipanti è aumentato del 7% rispetto all’anno precedente.

Impatto dei Mondiali di Canfranc 2025: la vicinanza con i Campionati Mondiali ha influenzato le scelte di molti top runner, che hanno optato per distanze più brevi (OCC o CCC) per garantire tempi di recupero adeguati. La Federazione Francese aveva inizialmente imposto un veto sulla partecipazione dei propri atleti all’UTMB, ma l’importanza dell’evento ha spinto molti a ribellarsi.

Strategie di Gara e Condizioni: l’importanza dell’idratazione e della nutrizione è stata cruciale, soprattutto considerando il caldo e l’umidità iniziali e la mancanza di punti acqua non ufficiali in alcuni tratti. L’uso dei bastoncini è stato un argomento di discussione: non tutti i top runner li usano in gare così, ma alcuni, come David Sinclair e Andreas Reiterer, li hanno impiegati.

Le Cadute e i Ritiri Inattesi:

    ◦ Yngvild Kaspersen (Norvegia, Adidas Terrex): Vincitrice della CCC 2023. Ha subito una distorsione alla caviglia nella prima discesa dal Ted della Tronche. Nonostante abbia provato a continuare, ha perso molto terreno ed è stata data come ritirata ad Arnouvaz.

    ◦ Tony McCann (Sudafrica, Adidas Terrex): Vincitrice uscente e tra le favorite assolute. Ha subito una brutta caduta al 54° km, battendo anca e ginocchio. Nonostante il tentativo eroico di ripartire, il dolore l’ha costretta al ritiro.

    ◦ Tobias Geiser (Italia, Dynafit): Ha avuto una “crisi profonda” a Trient, probabilmente per problemi di stomaco, ed è stato dato come ritirato.

    ◦ Blandine L’Hirondel (Francia, Kiprun): Ha subito una caduta nella discesa de La Giete, ma fortunatamente senza gravi conseguenze, riuscendo a riprendere la corsa.

Molti atleti, come Francesco Puppi, hanno voluto “alzare l’asticella” e affrontare distanze più lunghe. Altri, come Blandine L’Hirondel, hanno annunciato che la CCC sarebbe stata la loro ultima gara prima del ritiro per dedicarsi a famiglia e professione.

Risultati Finali e Protagonisti:

La CCC 2025 ha visto gli italiani grandi protagonisti.

Categoria Maschile:

1. Francesco Puppi (Italia, Team Hoka): Il “Lariano” ha conquistato una storica vittoria, diventando il primo italiano a vincere la CCC. Ha completato la gara in 10 ore e 5 secondi. La sua performance è stata “magistrale,” “perfetta,” “incomiabile,” con una gestione tattica impeccabile e “pit stop da Formula 1” che gli hanno permesso di guadagnare secondi preziosi. Ha dominato la gara, accumulando un vantaggio significativo fin dalla metà percorso e non mollando più la testa della corsa.

2. David Sinclair (USA, Team Craft): L’atleta americano ha concluso in seconda posizione, dimostrando una grande resistenza e una progressione impressionante nella seconda parte della gara.

3. Drew Holmen (USA, Team Nike): Con una grande rimonta nelle fasi finali, ha superato Arnaud Bonin per assicurarsi il terzo gradino del podio. Holmen ha affrontato il caldo e si è adattato con la sua nuova maglia (ihihihihi), dimostrando resilienza.

    ◦ Arnaud Bonin (Francia, Team Natripure): Ha mancato il podio per poco, chiudendo in quarta posizione con un tempo di 10 ore e 26 secondi, un’ottima performance per l’esperto transalpino.

Categoria Femminile:

1. Martyna Mlynarczyk (Polonia, Team Hoka): ha trionfato, salendo sul gradino più alto del podio. L’atleta polacca, già seconda nella CCC l’anno scorso, ha dimostrato una progressione impressionante nelle salite e ha gestito bene tutte le condizioni.

2. Sylvia Nordskar (Norvegia, Team Hoka): una buona performance e un costante inseguimento, ha perso terreno nella parte finale, non riuscendo a raggiungere il primo posto.

3. Anna Tarasova (Spagna, Team Norda): L’esperta atleta spagnola ha completato il podio in terza posizione, grazie a una gara ben gestita e un pit stop estremamente veloce a Champex-Lac che le ha permesso di recuperare terreno.

4. Blandine L’Hirondel (Francia, Team Kiprun): La campionessa francese, nonostante una caduta, ha lottato con determinazione fino alla fine, chiudendo in quarta posizione e cercando di onorare al meglio la sua annunciata ultima gara.

Un’edizione della CCC che ha ridefinito l’eccellenza, con un trionfo italiano maschile e una battaglia femminile all’ultimo respiro. Le performance di Francesco Puppi e Martyna Mlynarczyk, unite alle storie di tenacia e resilienza, ci ricordano perché amiamo questo sport.

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