Ti sei mai fermato a pensare perché, a volte, ti senti devastato a pochi chilometri dalla fine di una corsa, mentre altre volte ne sforzi di più e arrivi al traguardo con una sensazione di soddisfazione? Non è solo una questione di allenamento o di forma fisica, ma di qualcosa di molto più complesso: il modo in cui il tuo cervello interpreta le sensazioni che provi.
Come runner, hai investito tempo e impegno per migliorare la tua resistenza, la tua velocità e la tua tecnica. Ma c’è un fattore spesso trascurato che può limitare il tuo potenziale: il tuo cervello. E non è che il cervello sia tuo nemico; sta solo cercando di proteggerti, anche quando non ne hai bisogno.
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Immagina il tuo cervello come un sofisticato sistema di controllo aereo. Il suo compito principale è anticipare ciò che sta per accadere, per prepararti ad affrontare qualsiasi evenienza. In condizioni normali, quando sei a riposo o svolgi attività a basso impatto come guardare la TV, questo sistema funziona in modo efficiente e senza intoppi. Ma quando inizi a correre, e soprattutto quando spingi i tuoi limiti, le cose si complicano.
Il cervello deve improvvisamente gestire un flusso costante di informazioni: il battito cardiaco accelera, la temperatura corporea aumenta, i muscoli bruciano a causa dell’accumulo di acido lattico. Di fronte a questi cambiamenti, il cervello inizia a elaborare le informazioni e a fare delle previsioni su come il tuo corpo risponderà. E qui sta il punto cruciale: la sua capacità di fare previsioni accurate dipende dalla sua familiarità con le condizioni.
La previsione che fallisce: l’origine della fatica percepita
Se ti alleni costantemente, il tuo cervello ha la possibilità di costruire una “biblioteca di successi”, un archivio di esperienze positive che gli dimostrano che puoi gestire situazioni impegnative. Tuttavia, quando corri in condizioni nuove o semplicemente ti spingi oltre i tuoi confini abituali, il cervello può iniziare a sentire che le sue previsioni sono inaffidabili.
Pensa a quando corri in un caldo afoso o quando affronti una salita particolarmente ripida. Il cervello potrebbe dire: “Ok, la temperatura sta salendo, il ritmo cardiaco è accelerato, i muscoli stanno lavorando duramente. Non so cosa succederà dopo. Potrebbe essere troppo!”. Questa sensazione di incertezza è ciò che percepiamo come “fatica”.
Sforzo vs. Fatica: due facce della stessa medaglia
È fondamentale distinguere tra “sforzo” e “fatica”. Lo sforzo è la sensazione immediata di difficoltà fisica. È il bruciore nelle gambe durante una salita, il respiro affannoso durante uno sprint. È una sensazione che scompare se ti fermi e ti riposi. Lo sforzo è un feedback onesto del tuo corpo, un segnale che stai lavorando duramente.
La fatica, invece, è qualcosa di più sottile e insidioso. È una diminuzione della tua fiducia nelle tue capacità, una sensazione di aver perso il controllo. È la voce interiore che ti dice: “Non ce la farai mai”, anche quando il tuo corpo ti dice il contrario. La fatica è un problema di percezione, non di capacità.
Allenare il cervello: la chiave per superare i limiti
La buona notizia è che puoi allenare il tuo cervello per gestire meglio la fatica. Ecco alcuni suggerimenti pratici:
- Costruisci la tua biblioteca di successi: concentrati sui piccoli progressi. Ogni volta che superi una corsa difficile, osserva la tua reazione, prendi nota di come ti sei sentito, e usalo come prova che sei in grado di affrontare sfide più grandi.
- Sii consapevole delle tue sensazioni: presta attenzione alla voce interiore. È una valutazione oggettiva dello sforzo fisico o è una manifestazione di fatica? Se è fatica, riconosci semplicemente che è lì, senza giudizio.
- Progredisci gradualmente: non cercare di fare troppo, troppo presto. Aumenta gradualmente l’intensità e la durata delle tue corse per dare al tuo cervello il tempo di adattarsi.
- Dialogo interno positivo: quando senti che la fatica si fa sentire, parla a te stesso in modo incoraggiante. Ricordati dei tuoi successi passati e visualizza te stesso raggiungere il tuo obiettivo.
Tecniche avanzate per domare la mente
- Nota-Categorizza-Decidi-Agisci: quando senti che stai per mollare, fermati un attimo e applica questa tecnica. “Noto la sensazione di fatica. La categorizzo come fatica, non come uno stop. Decido di continuare, anche se più lentamente. Agisco, continuo a mettere un piede davanti all’altro.”
- Visualizzazione: immagina te stesso superare la linea del traguardo, sentendo la gioia e la soddisfazione del successo.
Un approccio più saggio e sostenibile
Comprendere come il tuo cervello interpreta le sensazioni che provi può fare la differenza tra un allenamento frustrante e un’esperienza gratificante.
Invece di combattere il tuo cervello, collabora con esso. Riconosci che la fatica è spesso solo incertezza, e usala come un’opportunità per rafforzare la tua resilienza mentale. Ascolta il tuo corpo, ma ascolta anche la tua mente, e insieme potrete raggiungere nuove vette. Ricorda che quando senti il cervello dire “basta”, fermati un attimo e chiediti: è davvero il corpo o è la previsione che sta cercando di proteggermi?
