Ci avviciniamo alle ultradistanze quando la velocità non ci dà più l’adrenalina che cerchiamo. Forse sono le fugaci sensazioni delle gare più brevi che ci spingono oltre il limite, verso distanze che sembrano infinite. Ma c’è un errore che molti commettono: affrontare queste distanze mostruose come se fossero semplici sprint. Ripetute, lavori intensi… sì, sono validi, ma se vogliamo addentrarci in gare lunghe dobbiamo pensare in grande, senza ridurre tutto a estenuanti sessioni di allenamento.
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Camminare Prima di Correre
Non si diventa ultramaratoneti partendo da una gara di 24 ore. Il corpo umano è adattabile, sì, ma non al punto di digerire immediatamente il passaggio dalla maratona alle 100 miglia senza grosse conseguenze. È come passare da uno sprint a un tour di lunga durata. Serve pazienza e graduali passaggi intermedi per abituare il corpo a spingersi oltre. Non precipitarti da 50 a 100 chilometri a settimana, procedi con calma. Un aumento settimanale del 10% è già abbastanza tosto.
Il Recupero, Arte Ignorata
In queste corse, ciò che spesso ci dimentichiamo è che i tempi di recupero possono essere allenati. Inseguiamo non solo la capacità di resistere allo sforzo, ma anche di recuperare rapidamente. I runner di élite possono correre per giorni, riposando appena. Anche se non miriamo a quel livello, dobbiamo imparare a riprenderci in fretta dagli sforzi. Sfrutta i momenti di discesa o pianura per riprendere fiato. Programma due sessioni di allenamento separate da 8-10 ore in un giorno settimanale. Non entrambe all’ennesimo livello, ma una combinazione tra sub-massimale e un lavoro leggero o di resistenza.
Resistenza: L’Arma Segreta
Nelle ultradistanze, dimentica la regolarità di ritmo. Non è una corsa con un passo costante; è un viaggio tra variabili imprevedibili. Concentrati sulla zona aerobica. Allenati a fondo, spingiti nella “Zona 3” con sessioni mirate a migliorare la tua capacità aerobica. Lunghe ripetute a intensità media, progressivi, sprint variati con segmenti simili a quelli di gara. Devi resistere, sì, ma anche ottimizzare il respiro. Non è banale, credimi.
Mangiare: il Carburante del Corridore
Più corri, più bruci calorie. Ma non ti concedere tutto solo perché hai il contakm a tre cifre. È il tipo di cibo che conta, non la quantità. Rivolgiti a chi conosce il giusto apporto calorico e l’integrazione adeguata, altrimenti rischi di scoppiare come un palloncino!
Le ultradistanze non sono solo una questione di chilometri, ma di saggezza. Serve intelligenza nell’allenamento e nella pianificazione, senza dimenticare mai che la corsa lunga non è solo uno sprint prolungato, ma un’arte dell’endurance.